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Augusto Tamburini (1848 – 1919) |
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Compiuti gli studi universitari di medicina a Bologna, si interessò da subito alla neuropsichiatria, studiando con Carlo Livi nell’Ospedale psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia. Nel 1877, alla morte di
Livi, fu nominato direttore dello stesso istituto, dove lavoravano anche Eugenio
Tanzi, Luigi Luciani e Enrico Morselli, con i quali collaborò attivamente. Tamburini resse il manicomio fino al 1900, innovandone profondamente la struttura e l’impostazione terapeutica, facendolo diventare il luogo principale di studio psichiatrico. In questo periodo, come il suo collega
Luciani, studiò il problema delle localizzazioni cerebrali e in particolare i disordini del linguaggio, con uno studio che ebbe anche una certa fama all’estero. Nel 1905, divenne docente di Psichiatria all’Università di Roma. Lungo tutta la sua carriera, fu costante l’impegno per la medicina sociale, e in particolare per il miglioramento delle condizioni negli Istituti psichiatrici. Nel 1908, curò la parte dedicata alla “Salute Psichica” dell’importante “Trattato di Medicina Sociale”, diretto insieme ad Angelo Celli seguendo un’impostazione marcatamente progressista.
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