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Gaetano Perusini (1879-1915)

breve storia della scoperta della malattia di Alzheimer

Scomparso a soli 36 anni nella Prima Guerra Mondiale, è ricordato soprattutto per la sua scoperta della degenerazione senile nota come morbo di Alzheimer. Dopo una breve collaborazione con Ugo Cerletti sul gozzo endemico nella Valtellina, Perusini, neanche trentenne, nel 1906 andò a Monaco di Baviera dove lavorò come assistente nella Clinica Psichiatrica diretta da Emil Kraepelin, il cui orientamento metodologico era soprattutto rivolto all’anatomia patologica dei disordini mentali.
Qui Perusini collaborò con il più anziano Alois Alzheimer, che già nel 1906 aveva descritto un primo caso di demenza presenile. Perusini descrisse altri quattro casi di malattia, e riesaminò il precedente, includendoli in un’unica forma di demenza, laddove Alzheimer stesso li distingueva in demenza senile e presenile. Nella stessa pubblicazione in tedesco del 1910, Perusini ipotizzò anche la presenza di una sostanza collosa che circonda i neuroni, impedendone il normale funzionamento. Tale sostanza, detta amiloide delle placche senili, è stata scoperta solo nel 1984.
Tornato in Italia, per pochi anni fu assistente nel manicomio di Roma.


Fonti Primarie
(con Ugo Cerletti), L' endemia gozzo-cretinica nelle famiglie, Roma, 1907, Tipografia operaia romana cooperativa.
"Über klinisch und histologisch eigenartige psychische Erkrankungen des späteren Lebensalters" Histologische und pathologische Arbeiten“, di E.Nissl & A.Alzheimer, 1910, Vol. III, pp. 297-351.
"Sul valore nosografico di alcuni reperti istopatologici caratteristici per la senilità" Rivista italiana di Neuropatologia, Psichiatria ed Elettroterapie, 1911, IV, pp. 193-213.

Fonti Secondarie
Lucci, B. The contribution of Gaetano Perusini to the definition of Alzheimer’s disease. Italian Journal of Neurological Sciences (February 1998), v.19(1), pp. 49-52.
Pomponi, M. e M. Marta, 1993. "On the suggestion of Dr. Alzheimer I examined the following four cases." Dedicated to Gaetano Perusini. Aging (Milano), 5(2), 135-9.

 

una rara immagine di Gaetano Perusini