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dal libro Storia illustrata di Camillo Golgi di Giacomo Goldaniga
Fondazione Nobel:
Life and discoveries of Camillo Golgi A cura di Marina Bentivoglio
Fondazione Nobel: La biografia di Golgi
fondazione Nobel: Il discorso per la consegna del premio Nobel, 11 dicembre 1906
Un saggio di Paolo Mazzarello su Camillo Golgi dal sito dell’International Brain Research Organization
Un articolo di Marina Bentivoglio sulla scoperta dell’apparto di Golgi dal sito dell’International Brain Research Organization
Un articolo di Paolo Mazzarello e Marina Bentivoglio sulla scoperata dell’apparato di Golgi uscito su Nature
Una biografia di Golgi dal sito dell’Associazione Nazionale degli Insegnanti di Scienze Naturali
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Biografia
Scientifica
Golgi nasce a
Corteno, in provincia di Brescia, il 7 luglio 1843. Il padre, Alessandro, nato e laureato in medicina a Pavia, aveva ricevuto la condotta medica a Corteno nel 1838 e nel piccolo paesino bresciano si era trasferito con la moglie Carolina. Terzo di quattro figli, Golgi terminava gli studi liceali a Pavia, dove si iscriveva al corso di laurea in medicina. Si laureava in medicina all’età di 22 anni, il 7 agosto 1865, con Cesare Lombroso e con una tesi sulla patogenesi delle malattie mentali che veniva successivamente rielaborata e pubblicata sugli Annali Universali di Medicina nel marzo 1869. In essa Golgi proponeva un approccio positivistico allo studio dell’alienazione mentale e riprendendo alcune tesi del maestro tentava di collegare la morfologia del cranio alla patogenesi e al decorso della malattia mentale. L’elemento cui Golgi dava tuttavia più importanza in questo studio eziologico era l’ereditarietà.
Golgi era assistente di Lombroso presso la clinica di malattie mentali di Pavia, dalla laurea al 1869, anno in cui abbandonava il padre dell’antropologia criminale, convinto ormai della sterilità del suo approccio, troppo incline alla speculazione. Lavorava così per qualche tempo presso la clinica dermosifilopatica e il laboratorio di patologia sperimentale diretto dapprima da Paolo Mantegazza e poi da Giulio
Bizzozero. Quest’ultimo indirizzava Golgi verso l’anatomia microscopica e lo studio dell’istologia del sistema nervoso.
Nel 1872 Golgi vinceva il posto di primario ospedaliero residente presso il Pio Luogo degli Incurabili di
Abbiategrasso. Qui, l’anno successivo, in un laboratorio di fortuna attrezzato nella cucina dell'ospizio per cronici, Golgi scopriva la "reazione nera", il metodo di colorazione che ha rivoluzionato la tecnica di osservazione microscopica del tessuto nervoso, permettendo finalmente di osservare la fine anatomia delle cellule nervose. La diffusione dell'utilizzo della reazione nera nella comunità scientifica internazionale portava in breve ad eccezionali progressi nelle conoscenze della morfologia del sistema nervoso che accompagnarono una prodigiosa espansione nella comprensione della fisiologia del cervello.
Golgi giungeva alla messa a punto della reazione nera tentando di rielaborare la tecnica di colorazione dei tessuti di Roth in cui si utilizzava l’acido
osmico.
Racconta Golgi:
«Mi valsi ancora dell’acido osmico, che è, massime pel sistema nervoso, uno dei reagenti più preziosi, perché senza indurre alterazioni di forma e di rapporto degli elementi, indura in poche ore i tessuti, colorando altresì in nero intenso il grasso e le fibre nervose, ed in bruno più o meno carico, gli altri elementi, ed esclusi l’alcol, il quale per lunga esperienza si è dimostrato affatto inopportuno per lo studio dei tessuti nervosi.»
Tuttavia questo metodo risultava piuttosto incostante nei risultati tanto da convincere Golgi ad introdurre la glicerina. Questa sostanza portava dei piccoli miglioramenti nella visualizzazione dei tessuti ma rendeva difficile l’osservazione delle parti filamentose. Dopo una lunga serie di tentativi, Golgi scopriva che l’indurimento dei tessuti nervosi in bicromato di potassio e la successiva immersione in una soluzione di nitrato d’argento portava ad una impregnazione fine ma limitata di neuroni e permetteva così di ottenere una chiara visualizzazione delle fibre nervose. La scoperta veniva annunciata il 2 agosto 1873 con una nota sulla Gazzetta Medica Italiana dal titolo Sulla sostanza grigia del cervello e successivamente dettagliata in un lavoro del 1874 sulla stessa rivista ed intitolato Sulla fina anatomia del cervello umano.
La scoperta di Golgi diventava lo strumento per la rivoluzione nelle indagini morfologiche microscopiche sul sistema nervoso e così l’elemento cruciale per la fondazione delle
neuroscienze.
Letture
consigliate Camillo
Golgi, L' istologia del sistema nervoso, Roma : Teknos, stampa
1995, a cura di Guido Cimino
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Corteno
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Lombroso
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Bizzozzero
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arborizzazioni
cellule del cervelletto evidenziato col metodo di Golgi ![](neurgolgistained.jpg)
neurone
evidenziato con impregnazione argentica di Golgi |