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Achille De Giovanni (1838-1916)

 

Nato in provincia di Mantova, negli anni universitari a Pavia maturò anche un notevole impegno politico che lo portò ad arruolarsi nell'esercito di Garibaldi e a sposare la causa irredentista. Nel 1902 divenne anche senatore del Regno grazie al capo del governo Zanardelli. 
Si laureò nel 1862, studiando soprattutto anatomia con Bartolomeo Panizza, che lo indirizzò verso il materialismo positivista e la lettura delle opere di Lamarck e Cabanis. Dopo la laurea divenne "medico residente" del manicomio di Milano "La Senavra", dove ebbe modo di studiare le malattie nervose e in particolare la fisiopatologia del simpatico. Nei decenni successivi sviluppò una clinica sperimentale coerente con le conoscenze biologiche dell'epoca, insistendo sulla necessaria interazione tra fisiologia e morfologia: "forma e funzione sono intimamente connesse come forza è connessa a materia". L'analisi clinica partiva dunque dall'esame delle condizioni del singolo individuo. A questo fine, sostenne la necessità di un sistema di misurazioni antropometriche, grazie al quale individuò tre tipi principali a seconda delle proporzioni morfologiche della persona. Ognuno di questi tre tipi era, secondo Dr Giovanni, costituzionalmente predisposto a sviluppare determinate patologie. L'obiettivo di De Giovanni era quindi la trasformazione della clinica in scienza esatta, sperimentalmente fondata. In questo quadro tutte le patologie erano riconducibili alla "costituzione" individuale, prendendo necessariamente in considerazione anche i fattori ereditari (pur in assenza di qualsiasi teoria dell'ereditarietà). La sua dottrina costituzionalista era quindi in contrasto con la nascente batteriologia, individuando in fattori interni la causa della malattia. Anche per le affezioni la cui origine batterica era nota, De Giovanni sottolineava la maggiore resistenza di alcuni individui rispetto ad altri, chiamando quindi in causa la variabilità individuale. Anche le patologie nervose vennero incluse nell'ipotesi costituzionalista, attribuendo al sistema simpatico il ruolo principale nel formare le caratteristiche psicologiche dell'individuo, che diventano quindi "costituzionali", innate.
In parallelo all'elaborazione della dottrina costituzionalistica, De Giovanni lavorò anche continuamente sui metodi diagnostici e l'indagine anatomo-fisiologica, al fine di perfezionare la correlazione tra morfologia e patologia e quindi di migliorarne le applicazioni cliniche.
All'università di Padova, dove esercitò dal 1879 fino alla morte, creò una vera e propria scuola medica, i cui maggiori esponenti furono Giacinto Viola, Nicola Pende e Pietro Castellino.
Di grande rilevanza è stato il costante impegno sociale di De Giovanni, in particolare nella lotta alla tubercolosi (da lui contratta nel 1860): nel 1898 fondò la Lega Nazionale Italiana contro la Tubercolosi, che portò le istanze di una nuova medicina sociale di fronte alla classe politica, auspicando riforme sanitarie per favorire la prevenzione.

Opere Principali
Patologia del Simpatico, 1876.
Morfologia del Corpo Umano, 1891.
Nevrosi e Neurastenia, 1900.

De Giovanni