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Psichiatria biologica e terapie da shock – Ugo Cerletti

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speciale sull'elettrochock uscito sulla rivista Tempo Medico

 

electroconvulsive therapy, pagine dell'Università del Sussex

 

Elettroshock, dal sito guidamed

 

 

Parere del comitato nazionale per la bioetica sull'eticità della terapia elettroconvulsionante
22 settembre 1995 

 

Scheda didattica: l’elettroshock nella clinica psichiatrica, utilizzo e meccanismi d’azione ipotizzati

 

La terapia convulsivante consiste nel provocare con vari mezzi una crisi di grande male epilettico nell'intento di curare alcuni tipi di disturbi psichiatrici. Come abbiamo visto nelle pagine di inquadramento storico, l'elettroshock è solo uno dei vari strumenti usati in questo approccio fisico alla cura delle malattie mentali, probabilmente il più efficace e sicuro.

Originariamente le terapie convulsive erano state messe a punto e praticate per l'intervento sui disturbi psicotici gravi come la schizofrenia. Negli ultimi tempi invece si è accertata l'efficacia dell'elettroshock nella terapie delle depressioni gravi, in particolar modo quando si valuta il rischio di suicidio. Il cambiamento più rilevante nella terapia elettroconvulsiva, tuttavia è stato quello della metodologia di applicazione dell'elettroshock. Oggi la terapia elettroconvulsivante viene eseguita in anestesia totale, col paziente curarizzato e respirazione assistita. Ciò ha del tutto eliminato le contrazioni convulsive e abolito così i pericoli di fratture ossee e lesioni muscolari. Allo stesso tempo, la nuova metodica risulta indolore e meno carica di implicazioni emotive e componenti ansiose. Nel corso del tempo, inoltre, l'aumento dell'efficacia dei farmaci per i disturbi psichiatrici ha ridimensionato l'uso di questa terapia fisica, che comunque rimane un presidio importante nell'armamentario dello psichiatra. Al di là delle controversie etiche e della distorta immagine di brutalità, infatti, la terapia elettroconvulsiva è riconosciuta in ambito scientifico come il più importante progresso terapeutico in psichitria.

Per ragioni etiche e metodologiche è ancora oggi impossibile realizzare uno studio scientifico in doppio cieco capace di valutare conclusivamente e con gli standard usati per i test clinici sui farmaci l'efficacia dell'elettroshock. Tuttavia la letteratura scientifica e la pratica clinica attestano con ampio margine di accettabilità sia l'efficacia che la sicurezza di questa metodica.

 

Meccanismi d'azione

Le modificazioni alla tecnica di somministrazione sopra esposte hanno anche contribuito ad una migliore comprensione dei meccanismi d'azione della terapia elettroconvulsivante. Oggi è chiaro che la sua azione si esplica a livello centrale e verosimilmente attraverso una serie di modificazioni neurofisiologiche e neurochimiche. La somministrazione di elettroschok produce un significativo aumento dell'attività degli enzimi che riducono i neurotrasmettitori nello spazio sinaptico, aumentando così il ricambio cerebrale delle catecolamine cerebrali: serotonina, noradrenalina e dopamina. Queste evidenze hanno portato taluni a considerare la terapia elettroconvulsivante una forma mediata di farmacoterapia.

Altra evidenza neurochimica è la modulazione del numero dei recettori catecolaminergici: l'aumento di quelli per la serotonina e la diminizione di quelli per per la noradrenalina.

Sembra poi accertato l'effetto di aumento del rilascio di neuropeptidi (endorfine, vasopressina, neurormoni dello stress, ecc.) per l'azione elettrostimolante sulla base del cervello, regione in cui sono localizzati i centri che coordinano l'attività neuroendocrina.

Interessanti sono anche i risultati ottenuti indagano con le tecniche di visualizzazione in vivo del cervello, come la PET e la SPECT, che sembrano indicare un'associazione tra le variazioni nel flusso ematico cerebrale e gli effetti terapeutici dell'elettroschock, soprattutto nella depressione.

applicazione dell'elettroshock

 

 

 

elettroshock monolaterale

 

 

 

tracciato EEG in corso di applicazione ESK

 

 

apparecchiatura per la somministrazione di ESK

preparazione per la somministrazione