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Mario Camis (1878-1946)

 

Nato a Venezia, aveva compiuto gli studi universitari a Bologna e a Roma, con Pietro Albertoni e Luigi Luciani, con il quale si laureò nel 1902. 
A Roma intraprese le prime ricerche originali nell’ambito della fisiologia sperimentale, in particolare sugli effetti della vagotomia, intervento utilizzato per ridurre la motilità e quindi le secrezioni dello stomaco. Negli successivi fu assistente di Vittorio Aducco a Pisa, realizzando tra gli altri uno studio biofisico sul calore di soluzione dei gas nel sangue e sul cuore isolato.
Nel 1908 andò in Gran Bretagna, dove continuò a seguire i filoni di ricerca sulla fisiologia e sul comportamento ematico dei gas, prima a Cambridge con John Newport Langley e poi a Liverpool con Charles Scott Sherrington, che vincerà il premio Nobel nel 1932 per le sue scoperte sulle funzioni dei neuroni. 
A Liverpool, Camis compì importanti ricerche sui rapporti tra l’apparato vestibolare e i riflessi vasomotori e sull’attività vegetativa del cervelletto. La notorietà acquisita in questi anni lo portò alla direzione dell’Istituto di Fisiologia di La Plata in Argentina, dove rimase fino alla Prima guerra mondiale, interessandosi del curaro e dell’azione della florizina, dimostrandone la funzione inibitoria del trasporto del glucosio e del sodio.
Pur rimanendo sempre nell’ambito fisiologico, subito dopo la guerra si orientò su ancora altri soggetti, esplorando l’azione del simpatico sul movimento respiratorio e sull’emoglobina. Degli stessi anni sono anche le ricerche più importanti di Camis, sull’elettrofisiologia del cervelletto, e in particolare sui rapporti tra il cervelletto e la deambulazione. 
Nel 1924 divenne finalmente professore ordinario di fisiologia generale, insegnando prima a Bari, poi a Parma (dove fu rettore e direttore dell’Istituto di Fisiologia) e a Bologna dal 1935. Il suo trattato sulla fisiologia dell’apparato vestibolare, che venne tradotto in inglese ed ebbe vasta diffusione, fu scritto in questo periodo, mentre estendeva le ricerche di fisiologia su questo soggetto, anche dal punto di vista farmacologico. Tra gli allievi che collaborarono con lui in questi anni, va ricordato Giuseppe Moruzzi.
In conseguenza delle leggi razziali fasciste del 1938, dovette abbandonare l’incarico a Bologna, e assecondando una vocazione religiosa molto sentita (era terziario domenicano sin da giovane), andò missionario nelle Filippine nel 1939 e fu ordinato sacerdote nel 1940. Negli ultimi anni della sua vita non si dedicò più alla ricerca, ma solo all’insegnamento in istituzione religiose.



Fonti primarie

Fisiopatologia della vecchiaia. Roma, La Nuova Antologia, 1935.
Il meccanismo delle emozioni. Storia, critica, esperimenti, Torino, Bocca, 1919.
La fisiologia dell'apparato vestibolare, Bologna, Zanichelli, 1928
Metabolismo basale ed alimentazione in Somalia. Primo contributo alla fisiologia tropicale in Africa Orientale. Roma, Reale Accademia D'Italia, 1936