Indice > Le Biografie scientifiche degli altri protagonisti > Leonardo Bianchi

Leonardo Bianchi (1848-1927)

 

Gli studi universitari, compiuti a Napoli, lo indirizzarono verso l’anatomia patologica, e in particolare la neuropsichiatria. Si specializzò in questo campo presso il Reale Albergo dei Poveri, dove fu medico dall’anno della laurea, nel 1871. Dieci anni dopo, avendo già ottenuto la libera docenza in elettroterapia, in patologia medica e in clinica medica, ottenne l’incarico per la cattedra di psichiatria presso l’Università di Napoli. Alla morte di Giuseppe Buonomo, nel 1890, fuse le due cattedre di psichiatria e neuropatologia.
Le sue ricerche più importanti e originali ebbero come oggetto la neuropsichiatria sperimentale e in particolare la localizzazione delle funzioni cerebrali. Fece numerose osservazioni asportando i lobi frontali dal cervello delle scimmie: questi esperimenti dimostrarono come i lobi frontali siano necessari alla percezione, alla memoria e al comportamento volontario. 
Altri studi riguardarono le afasie, le zone di associazione sensoriale e percettiva, alcuni fasci nervosi di collegamento interni al cervello, e descrisse la “sindrome profonda del lobo temporale” che oggi porta il suo nome.
Lungo tutta la sua vita fu costante anche l’impegno politico nelle file della sinistra, e fu deputato prima nel 1892, poi ininterrottamente dal 1897 al 1919, e senatore fino alla morte. Si dedicò perlopiù alle questioni sociali del periodo: il sistema carcerario, la medicina sociale contro la tubercolosi e la malaria, i regolamenti sulla prostituzione, l’emigrazione. Brevemente, dal marzo all’ottobre 1905, fu anche ministro della Pubblica Istruzione: in questi mesi riuscì però a far istituire le cattedre di psicologia sperimentale nelle facoltà di lettere e filosofia a Roma, Napoli e Torino. A Milano fondò la clinica delle malattie del lavoro, mentre già nel 1883 aveva fondato e diretto la rivista “Annali di neurologia” (con il nome di “La psichiatria, la neuropatologia, e le scienze affini”). Durante la prima guerra mondiale, Bianchi ebbe l’incarico di organizzazione e coordinamento dei servizi sanitari di guerra, ovviamente prestando attenzione particolare alle neuropatologie fisiche e psichiche legate agli eventi bellici.

Fonti Primarie
La elettroterapia, Tipografia A. Trani, Napoli 1876
Semeiotica delle malattie del sistema nervoso, Vallardi, Milano 1889.
Sulle localizzazioni cerebrali, Napoli, 1893
Trattato di psichiatria ad uso dei medici e degli studenti, Pasquale, Napoli, 1905 (II edizione ampliata: 1924)
La meccanica del cervello e la funzione dei lobi frontali, Torino, Bocca, 1920.

Fonti Secondarie
F.Saporito, Leonardo Bianchi, in L’ospedale Psichiatrico, , XVI-XVII, 1948-1949, pp.229-252.
M.Lambiase, G.Salomone, V.D.Bianchi, La dottrina sui lobi frontali di Leonardo Bianchi, in G.Zanchin e L.Premuda (a cura di), Lo sviluppo storico della neurologia italiana: lo studio delle fonti, Padova, La garangola, 1990.