La malaria

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IL CICLO DELLA MALARIA

Il ciclo della malaria umana comprende quindi tre specie diverse: Homo sapiens¸il plasmodio e la zanzara. Questa infetta l’uomo durante il cosiddetto pasto di sangue (la puntura), trasmettendo all’uomo i plasmodi nello stato di sporozoiti. Gli sporozoiti entrano quindi nel circolo sanguigno, migrando verso il fegato e infettandone le cellule, al cui interno si moltiplicano asessualmente per diversi giorni (ciclo schizogonico epatico, asintomatico), differenziandosi nello stadio di merozoiti e causando alla fine la rottura degli epatociti. Riversati così nel circolo sanguigno, i merozoiti infettano i globuli rossi, continuando la moltiplicazione asessuata. Periodicamente, i globuli rossi si rompono e rilasciano nel sangue altri merozoiti pronti a infettare altri globuli rossi. Gli accessi febbrili periodici tipici dell’infezione malarica avvengono in corrispondenza della rottura dei globuli rossi. Nelle specie P. vivax e P. ovale, alcuni merozoiti danno vita ai cosiddetti ipnozoiti, forme dormienti del parassita capaci di provocare ricadute anche a distanza di anni.
Nell’infezione da P. falciparum, sulla superficie dei globuli rossi vengono esposte delle particolari molecole che impediscono agli eritrociti di raggiungere la milza (dove verrebbero distrutti), “sequestrandoli” e impedendone la normale circolazione. Questo fenomeno è alla base delle complicazioni della malaria grave, tra cui emorragie e la malaria cerebrale.
Alcuni merozoiti maturano ulteriormente allo stadio di gametociti (maschili e femminili), presenti nel sangue, che possono essere raccolti dalla zanzara durante il pasto di sangue. Inizia così la fase di riproduzione sessuale (ciclo sporogonico), che avviene nell’intestino della zanzara, dopo la quale i nuovi sporozoiti migrano verso le ghiandole salivari dell’insetto, pronti per una nuova infezione. Il ciclo sporogonico ha diverse durate, a seconda delle specie di plasmodi. P. vivax e P. falciparum hanno il ciclo più breve: 8-10 giorni, mentre P.ovale è tra i 12 e 14, e P. malariae tra 14 e 16. Tuttavia, questo ciclo varia in relazione alla temperatura dell’ambiente, rallentando con il freddo. Dai 28°C in su, la velocità è ottimale, ma sotto i 18°C il ciclo di P.falciparum si interrompe: ciò spiega anche la variazione stagionale che si osservava in Italia, dove in inverno l’infezione da P.falciparum era rara, mentre era prevalente nei periodi caldi (grazie alla maggiore efficienza del ciclo).

ciclo della malaria


(it.wikipedia.org/wiki/Malaria)