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Vito Maria Buscaino (1887-1978)

 

Siciliano di nascita, si laureò in medicina a Napoli. Ancora studente, pubblica uno studio sperimentale sul meccanismo d’azione delle tossine nell’infezione del colera, malattia che si presentava spesso in forma epidemica nella città.
Conseguita la laurea nel 1911, si spostò a Firenze, dove fu assistente volontario alla Clinica San Salvi. Qui si specializzò sotto la guida di Eugenio Tanzi, conseguendo nel 1917 la libera docenza in clinica delle malattie nervose e mentali. Durante la Grande Guerra fu richiamato al fronte, dove mise in piedi un ospedale per soldati con problemi mentali. Nel 1927 gli fu conferita la cattedra e venne chiamato all’Università di Catania, dove rimase per diciotto anni contribuendo a formare numerosi ricercatori. Da Catania si trasferì a Napoli, dove continuò la sua opera didattica e scientifica, fondando la rivista “Acta Neurologica”. 
Le sue ricerche spaziarono in tutti i campi della neurofisiologia, mirando a comprendere le strutture biologiche del sistema nervoso e la loro funzione, in special modo nelle loro alterazioni patologiche. Particolarmente originali furono le sue teorie psicobiologiche, messe a punto già nel 1921 con la monografia “Biologia della vita emotiva” e poi in “Neurobiologia delle percezioni” (1946). Nelle sue opere, Buscaino sottolineò l’analogia tra il “pensare” e le altre attività guidate dal sistema nervoso, in particolare quelle motorie. Dunque respinse la semplice dottrina delle localizzazioni cerebrali, giungendo a considerare l’attività intellettuale in una prospettiva organicistica. Sostenitore della psicologia pavloviana, fu invece abbastanza critico verso la psicanalisi freudiana, che secondo lui prendeva in considerazione solo un aspetto – secondario – del pensiero.

Opere principali

Biologia della vita emotiva. Zanichelli, Bologna, 1921.
Neurobiologia delle percezioni. Ed. scientifiche italiane, Napoli, 1946.