La malaria

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LA MALARIA IN ITALIA OGGI

In Italia e negli altri paesi dove non esiste malaria endemica, si verificano comunque dei casi di infezione. Sono episodi legati soprattutto ai turisti che rientrano da paesi malarici, nonché all’immigrazione da tali paesi, e nel nostro Paese ammontano a diverse centinaia l’anno (in diminuzione costante: nel 2006 sono stati 630, rispetto ai 733 del 2002), dovute per la gran parte a immigrati. Nel 1997 in Italia si è avuto un caso di malaria autoctona, con un’infezione probabilmente dovuta a P. vivax, proveniente dall’estero, inoculato da un’anofelina locale. È stato quello l’ultimo caso accertato di infezione contratta in Italia per puntura di zanzara, un episodio che ha comunque dimostrato nei fatti che a quasi 4 decenni dall’eradicazione esistono ancora vettori in Italia capaci di trasmettere l’infezione. Nel 1998, uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità ha accertato che in Italia il vettore A. labranchiae (ancora presente nelle aree centromeridionali) è suscettibile anche di infezione da parte di P. vivax importato, mentre non sembra essere possibile la trasmissione di P. falciparum. Altri casi di malaria autoctona sono stati attribuiti a trasfusioni con sangue infetto (un caso nel 2005) e trapianto d’organo (due casi nel 2004). Ulteriori casi sembrano aver avuto origine da vettori trasportati negli aerei o nei bagagli dei passeggeri. La sorveglianza epidemiologica si è comunque rivelata efficace, e la media di decessi (16 su 3354 casi, l’85% dei quali dovuti a P. falciparum) è più bassa della media europea. Rimane tuttavia il problema di un’informazione capillare capace di raggiungere anche le porzioni della popolazione più a rischio, ovverosia gli immigrati, che rappresentano la vasta maggioranza dei casi, e che tendono a sottovalutare la profilassi antimalarica quando tornano per brevi periodi nei paesi d’origine.

Dati: http://www.epicentro.iss.it/problemi/malaria/pdf/SIMET_Boccolini_etal.pdf